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TUTTORISORSE
3.Lezioni multimediali strutturate come utile supporto all’attività quotidiana
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2.Apps e software didattici, ambienti di apprendimento
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1.Articoli, riflessioni pedagogiche, metodologiche e didattiche.
2.Apps e software didattici, ambienti di apprendimento
3.Lezioni multimediali strutturate come utile supporto all’attività quotidiana
4.Invia, segnala o illustra una risorsana
1.Articoli, riflessioni pedagogiche, metodologiche e didattiche.
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La Grande Muraglia (長城T, 长城S, ChángchéngP), nata come Wanli changcheng (萬里長城T, 万里长城S, Wànlǐ ChángchéngP, Grande muraglia di 10.000 Lǐ[1]), consiste in una lunghissima serie di mura situate nell’odierna Cina.
Costruita a partire dal 215 a.C. circa per volere dell’imperatore Qin Shi Huang (秦始皇S, Qín Shǐ HuángP, Ch’in Shih-huangW, letteralmente “Primo Imperatore della dinastia Qin”) – lo stesso a cui si deve il cosiddetto Esercito di terracotta di Xi’an – la sua lunghezza è stata considerata, fino a poco tempo fa, di 6.350 chilometri con altezze variabili.
Dalle misurazioni effettuate nel 2009 con più recenti strumentazioni tecnologiche (raggi infrarossi, GPS), la Grande Muraglia risulterebbe lunga 8.851,8 chilometri, circa 2.500 in più di quelli stimati[2] (di cui circa 350 km di trincee e circa 2250 km di difese naturali).
È stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità nel 1987 e inserita nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno.
ARDUINO: comunicare con chi non ha voce.
di Alfonso D’Ambrosio
Soluzione #ArduinoCTC per la Scuola. Realizziamo un semplice ausilio per comunicare con chi non ha voce. Ne parlerò a Futura in un workshop sold out il 19 Gennaio in occasione del compimento del secondo anno del #PNSD.
Il dispositivo prevede 3 pulsanti, uno speaker ed una scheda Sd. Ogni volta che si preme un tasto prestabilito viene emesso un file audio, nel nostro caso , sì, no, non ho capito puoi ripetere.
Il sommario o il menu di un’Unità Didattica Digitale, semplice o complessa, può rappresentare un valido strumento per agevolare non solo l’apprendimento ma un ottimo aiuto nell’identificare gli steps del percorso realizzativo. Occorre quindi progettarlo e integrarlo nei contenuti del corso con particolare attenzione.
Di seguito sei esempi per ispirare il tuo sommario:
Indicatore di avanzamento
Progress Tracker
Il sommario si aggiorna per tenere traccia dell’avanzamento dello studente.
David Anderson
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Ecco un modello elegante con un design elegante, caratteri di design (gratuiti!) E un menu personalizzato per tracciare i progressi degli studenti.
Nicole Legault
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Sommario in grado di tracciare i progressi dell’alunno inclusi badge, statistiche sui risultati e altro ancora.
Evangelos Neochoritis
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Sommario in grado di tracciare i progressi dell’alunno inclusi badge, statistiche sui risultati e altro ancora.
Stephanie Harnett
Specialista dell’apprendimento digitale
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Sommario in grado di tracciare i progressi dell’alunno inclusi badge, statistiche sui risultati e altro ancora.
Ashi (Neha) Tandon
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La classe capovolta
Da Wikipedia
L’insegnamento capovolto è una metodologia didattica che si propone di rendere il tempo-scuola più produttivo e funzionale rispetto alle esigenze della società nella information era radicalmente mutata in pochi anni. I fautori di questo metodo ritengono che la rapida mutazione indotta dalla diffusione del web abbia prodotto un distacco sempre più marcato di gran parte del mondo scolastico dalle esigenze della società, dalle richieste del mondo delle imprese e dalle abilità e desideri degli studenti e delle loro famiglie. Si è osservato[1] anche che gli interessi degli studenti nascono e si sviluppano sempre più all’esterno dalle mura scolastiche. La rivoluzione internet ha permesso la diffusione massiva non solo del sapere scritto ma anche dei contenuti multimediali, rendendo possibile fruire da casa le lezioni/spiegazioni dei docenti. Dato che il sapere non è confinato tra le mura delle istituzioni scolastiche, i sostenitori di questa metodologia ritengono che sarebbe improduttivo trasmettere a scuola quello che è già disponibile a casa.
L’insegnamento capovolto propone quindi l’inversione dei due momenti classici, lezione e studio individuale:
– la lezione viene spostata a casa, sostituita dallo studio individuale;
– lo studio individuale viene spostato a scuola, sostituito dalla lezione in classe dove l’insegnante può esercitare il suo ruolo di tutor al fianco degli studenti.
Metodologia
L’insegnamento capovolto fa leva sul fatto che le competenze cognitive di base dello studente (ascoltare, memorizzare) possono essere attivate prevalentemente a casa, in autonomia, apprendendo attraverso video e podcast, o leggendo i testi proposti dagli insegnanti o condivisi da altri docenti. In classe, invece, possono essere attivate le competenze cognitive alte (comprendere, applicare, valutare, creare) poiché l’allievo non è solo e, insieme ai compagni e all’insegnante al suo fianco cerca, quindi, di applicare quanto appreso per risolvere problemi pratici proposti dal docente. Il ruolo dell’insegnante ne risulta trasformato: il suo compito diventa quello di guidare l’allievo nell’elaborazione attiva e nello sviluppo di compiti complessi. Dato che la fruizione delle nozioni si sposta a casa, il tempo trascorso in classe con il docente può essere impiegato per altre attività fondate sull’apprendimento attivo, in un’ottica di pedagogia differenziata e apprendimento a progetto. Il nuovo ciclo di apprendimento si può schematizzare così:
Il primo passo consiste nel cercare di attivare negli studenti l’interesse, la curiosità, il desiderio di conoscenza di uno specifico argomento. Questo passaggio è fondamentale perché non c’è apprendimento significativo senza coinvolgimento cognitivo ed emotivo degli allievi. Per l’insegnante si tratta perciò di problematizzare un tema, di trasporre i contenuti disciplinari da una forma espositiva, dimostrativa e risolutiva ad una dubitativa, ipotetica, il più possibile ancorata alla realtà, e lasciare agli studenti il compito di ideare e proporre una soluzione. Questa fase può svolgersi con modalità diverse e impegnare gli alunni fuori della scuola e prima della lezione, ma è anche possibile svolgerla in classe.
Si passa quindi alla fase nella quale gli studenti sono chiamati a mettere in atto, sia pur con forme e modalità adeguate alle loro capacità e al contesto, le strategie cognitive e le procedure di indagine proprie della disciplina oggetto dell’attività di apprendimento. Si tratta di sollecitare negli studenti quei processi di pensiero che sono alla base della costruzione delle conoscenze, esercitando il loro spirito critico, imparando a fare domande appropriate, a formulare ipotesi attendibili, a escogitare metodi per verificare le loro supposizioni. Questo si può attuare predisponendo un setting didattico che favorisca la ricerca di informazioni, la riflessione profonda, il confronto fra pari, la sperimentazione sul campo. Generalmente questa fase prevede la produzione di materiali e documenti da parte degli alunni, individualmente o in gruppo, che saranno poi utili nella terza fase. In questa fase il docente assume il ruolo del tutor, del méntore che assiste ogni alunno in base alle sue specifiche esigenze, una competenza importante di ogni buon insegnante che qui diviene centrale. Questa è la fase più interessante del metodo: un compito autentico (chiamato anche “di realtà”) oppure un compito creativo predisposto dall’insegnante in modo tale da consentire la divisione del lavoro in una logica di squadra.
Il ciclo si completa con una fase di rielaborazione e valutazione. Si tratta di un processo collettivo di riflessione e confronto su quanto appreso condotto dal docente attraverso il coinvolgimento di tutta la classe. L’obiettivo è quello di chiarire, rendere espliciti e consolidare gli apprendimenti partendo dall’analisi dei lavori che gli studenti hanno realizzato nella seconda fase. Qui l’insegnante svolge la funzione di stimolo e di moderatore del confronto, di facilitatore dei processi di astrazione e di formalizzazione di quanto appreso. È in questa fase che prendono corpo in modo più articolato attività di valutazione, anche se esse, in realtà, permeano tutte le fasi come prassi formativa continua attraverso l’osservazione e l’annotazione dell’operosità degli studenti in contesto, la valutazione, individuale e di gruppo, dei loro prodotti, con pratiche di co- auto- valutazione da parte degli alunni.
LearningApps.org è un’applicazione Web 2.0 volta a sostenere i processi didattici e di apprendimento tramite piccoli moduli interattivi. I moduli esistenti possono essere inseriti direttamente nei contenuti didattici, ma anche creati o modificati dagli utenti stessi online. L’obiettivo è raccogliere moduli riutilizzabili e metterli a disposizione di tutti. I moduli (chiamati App) non comprendono perciò un quadro specifico o uno scenario didattico concreto, ma si limitano esclusivamente alla parte interattiva. I moduli in sé non rappresentano quindi un’unità didattica completa, ma devono essere applicati a un corrispondente scenario di insegnamento.
Guarda i video di YouTube senza commenti, pubblicità o altre distrazioni.
Impossibile nel campo didattico rinuciare a YouTube, a tutti quei video che spesso concorrono ad amplificare e supportare le attività del Docente.
Non sempre però le interruzioni pubblicitarie, gli annunci e la coda finale delle nuove proposte sono adeguate a scolari di giovane età.
Come non rinunciare a questi preziosi LO senza correre il rischio di subire messaggi esterni spesso devianti che possono anche distrarre oltre che rappresentare un pericolo nella tutela dei minori?
In questo caso ci viene in aiuto ViewPure, un semplice browser filtrato in grado di disattivare ogni imput esterno al contenuto, in sicurezza senza distrazioni.
Basta incollare l’URL del video da visualizzare. Tramite il pulsante Purify (trascinabile anche sui tuoi segnalibri o preferiti in IE in modo permanente) potremo assistere al filmato senza le solite preoccupazioni di responsabilità spesso vissute dagli Insegnanti.