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Intervento della Ministra fedeli a Futura – Bologna

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Il discorso istituzionale della ministra Fedeli a ‘Futura’

Bologna 19 gennaio 2018

  • Scuola, Fedeli a ‘Futura’: “La sfida dell’innovazione si vince sviluppando spirito critico e responsabilità”
  • Alla tre giorni per il Piano Nazionale Scuola Digitale presentati primi risultati dei gruppi di lavoro sull’uso dei device personali a scuola e sulle metodologie didattiche innovative.
  • Da lunedì on line un Curriculum di Educazione civica digitale.
  • Annunciati 25 milioni per la formazione dei docenti.
  • Il pensiero computazionale entrerà nelle Indicazioni Nazionali.
  • Lanciata la Coalizione per l’imprenditorialità.

Il video del MIUR (dal minuto 28:30 al minuto 1:03:50)

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Formazione continua in ambienti di apprendimento multicanale sincroni

Ricerca, collaborazione e condivisione delle competenze

Confronto sui problemi della formazione e proposte costruttive

Tecnologia didattica e innovazione

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Per una diffusa condivisione delle buone pratiche

Decalogo sul device

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Scuola, Fedeli a ‘Futura’: “La sfida dell’innovazione si vince sviluppando spirito critico e responsabilità”

Bologna 19 gennaio 2018

  • Scuola, Fedeli a ‘Futura’: “La sfida dell’innovazione si vince sviluppando spirito critico e responsabilità”
  • Alla tre giorni per il Piano Nazionale Scuola Digitale presentati primi risultati dei gruppi di lavoro sull’uso dei device personali a scuola e sulle metodologie didattiche innovative.
  • Da lunedì on line un Curriculum di Educazione civica digitale.
  • Annunciati 25 milioni per la formazione dei docenti.
  • Il pensiero computazionale entrerà nelle Indicazioni Nazionali.
  • Lanciata la Coalizione per l’imprenditorialità.

A Bologna sono stati poi presentati i primi risultati dei gruppi di lavoro attivati dal MIUR sulla mappatura di metodologie didattiche innovative e sull’uso dei dispositivi personali mobili a scuola. “Ho voluto il gruppo sulla mappatura delle metodologie per mettere tutto il sistema educativo nelle condizioni di approfondire un corpus comune di innovazione metodologica: abbiamo bisogno di fare un punto chiaro e scientificamente validato rispetto alle tantissime pratiche in corso nella scuola”.

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La ministra Valeria Fedeli, molto interessata, ha visitato vari stands calandosi nella situazione, assistendo alle lezioni come un comune corsista, indossando il visore 3D.
Dieci punti per l’uso dei dispositivi mobili a scuola. BYOD – Bring your own device

1. Ogni novità comporta cambiamenti. Ogni cambiamento deve servire per migliorare l’apprendimento e il benessere delle studentesse e degli studenti e più in generale dell’intera comunità scolastica.

2. I cambiamenti non vanno rifiutati, ma compresi e utilizzati per il raggiungimento dei propri scopi. Bisogna insegnare a usare bene e integrare nella didattica quotidiana i dispositivi, anche attraverso una loro regolamentazione. Proibire l’uso dei dispositivi a scuola non è la soluzione. A questo proposito ogni scuola adotta una Politica di Uso Accettabile (PUA) delle tecnologie digitali.

3. La scuola promuove le condizioni strutturali per l’uso delle tecnologie digitali.
Fornisce, per quanto possibile, i necessari servizi e l’indispensabile connettività, favorendo un uso responsabile
dei dispositivi personali (BYOD). Le tecnologie digitali sono uno dei modi per sostenere il rinnovamento della scuola.

4. La scuola accoglie e promuove lo sviluppo del digitale nella didattica. La presenza delle tecnologie digitali costituisce una sfida e un’opportunità per la didattica e per la cultura scolastica. Dirigenti e insegnanti attivi in questi campi sono il motore dell’innovazione. Occorre coinvolgere l’intera comunità scolastica anche attraverso la formazione e lo sviluppo professionale.

5. I dispositivi devono essere un mezzo, non un fine. È la didattica che guida l’uso competente e responsabile dei dispositivi. Non basta sviluppare le abilità tecniche, ma occorre sostenere lo sviluppo di una capacità critica e creativa.

6. L’uso dei dispositivi promuove l’autonomia delle studentesse e degli studenti. È in atto una graduale transizione verso situazioni di apprendimento che valorizzano lo spirito d’iniziativa e la responsabilità di studentesse e gli studenti. Bisogna sostenere un approccio consapevole al digitale nonchè la capacità d’uso critico delle fonti di informazione, anche in vista di un apprendimento lungo tutto l’arco della vita.

7. Il digitale nella didattica è una scelta: sta ai docenti introdurla e condurla in classe. L’uso dei dispositivi in aula, siano essi analogici o digitali, è promosso dai docenti, nei modi e nei tempi che ritengono più opportuni.

8. Il digitale trasforma gli ambienti di apprendimento. Le possibilità di apprendere sono ampliate, sia per la frequentazione di ambienti digitali e condivisi, sia per l’accesso alle informazioni, e grazie alla connessione continua con la classe. Occorre regolamentare le modalità e i tempi dell’uso e del non uso, anche per imparare a riconoscere e a mantenere separate le dimensioni del privato e del pubblico.

9. Rafforzare la comunità scolastica e l’alleanza educativa con le famiglie. È necessario che l’alleanza educativa tra scuola e famiglia si estenda alle questioni relative all’uso dei dispositivi personali. Le tecnologie digitali devono essere funzionali a questa collaborazione. Lo scopo condiviso è promuovere la crescita di cittadini autonomi e responsabili.

10. Educare alla cittadinanza digitale è un dovere per la scuola. Formare i futuri cittadini della società della conoscenza significa educare alla partecipazione responsabile, all’uso critico delle tecnologie, alla consapevolezza e alla costruzione delle proprie competenze in un mondo sempre più connesso.

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